Serra San Quirico Stampa
Serra San Quirico

Aggirarsi per i camminamenti di Serra San Quirico è esercizio di ozio creativo che profuma, di speziato arrembaggio ad una roccaforte medievale, che è stata un importante valico di passaggio e controllo sul fiume Esino fin dall'antichità, tra la dorsale appenninica e il mare Adriatico. L'approccio a Serra potrebbe cominciare con una perlustrazione del suo perimetro esterno infilandosi ad Ovest, giù per le Coppertelle, camminamenti coperti costruiti sulle mura di cinta del paese e a loro volta sovrastati dalle abitazioni. Sono un esempio tangibile e originale di quell'arte della fortificazione che a Serra fiorisce in epoca medievale e che segna in profondità l'impianto urbanistico e architettonico del centro storico. Non stupisce che Serra San Quirico sia un comune libero dal 1265. L'elevata posizione del borgo, la rapidità negli spostamenti interni offerta dai camminamenti coperti e dai cunicoli convergenti al centro, l'hanno resa una fortezza inespugnabile, status saldamente detenuto fino al bombardamento operato da Francesco Sforza del 1444. In tempo di pace le Coppertelle erano sede delle attività artigianali delle varie corporazioni. Quando, dall'Oriente cinese, arrivò anche qui la polvere pirica, nacque la corporazione dei "polverai". Questa attività prospera e si sviluppa a tal punto da continuare per tutto il ‘900 e, in quel periodo, si scatenano vere guerre tra bande di contrabbandieri, per i monti circostanti Serra. Continuando la nostra esplorazione di Serra San Quirico lungo il perimetro esterno, all'uscita delle Coppertelle potremmo godere di uno degli scorci tipici della campagna marchigiana, forte, aspra e generosa a un tempo, quando all'improvviso si staglierà netta all'orizzonte la Torre del Cassero. Serra San Quirico ha la forma di una nave, e nel suo punto più alto come il cassero della nave, ha la sua torre di vedetta dalla quale domina la Vallesina. La Torre del Cassero è il baluardo del paese, una fortificazione della seconda metà del 1300 che è ancora oggi ammirabile nella sua struttura architettonica originaria non intaccata dall'erosione del tempo, anche se notevolmente abbassata per motivi di stabilità, nel secolo scorso. Dopo aver divagato per i rilassanti sentieri della pineta che abbraccia il Cassero, possiamo puntare al cuore del borgo imboccando la scalinata di Santa Lucia. A metà della scalinata avvisteremo la chiesa di Santa Lucia. Accedere a Santa Lucia significa regalarsi un'esperienza insospettabile e travolgente. Si lascia sulla soglia una visione urbana severa, di impianto medievale, per vestirsi istantaneamente dell'eleganza e della sontuosità scenografica del barocco e rococò marchigiani, dei quali gli interni della Chiesa di Santa Lucia sono uno degli esempi più perfetti e ben conservati.

L'edificio, già dei monaci silvestrini, è in stile barocco, elegante ed imponente assieme; a navata unica, nella quale sono collocati sette altari. E' uno scrigno di pitture, stucchi, decorazioni, altari lignei e dorati, soffitti affrescati, e conserva un antico e prezioso organo del 1675 commissionato dall'abate Don Isidoro Rosa. All'interno si possono ammirare i lavori di Pasqualino Rossi (al quale è dedicata una mostra permanente), Giovanni Romanelli, Giuseppe Malatesta da Fabriano, Guido Reni, Giuseppe Cesari detto il " Cavalier d'Arpino". Santa Lucia è anche una delle chiese più ricche di reliquie di santi. All'uscita dalla chiesa si prosegue giù per la scalinata fino a sbucare in P.zza della Liberazione, il salotto del paese; racchiusa tra palazzi cinquecenteschi, pregevoli portali, la torre comunale del XII sec. e loggia Manin che offre alla vista lo scenario della vallata e dei paesi vicini. L'intero centro ha la forma di una carena di una nave ed è raccolto attorno alla graziosa fontana cinquecentesca. Nella piazza poi, si ritrovano ancora tracce dei moti rivoluzionari del 1848 e della repressione papale nella lapide posta a ricordo dei giovani serrani che innocenti caddero, mozzi del capo.

Serra San Quirico distilla storia, paesaggio, arte e cultura ma è anche una meta d'eccezione per chi vuole immergersi in una natura ancora selvaggia: sede operativa del parco naturale della Gola della Rossa e di Frasassi offre numerosi sentieri escursionistici. Anche se, è sufficiente uscire dal centro storico e incamminarsi in uno qualsiasi dei viottoli per ritrovarsi in un ambiente naturale da vivere tra fascinazioni cromatiche e richiami della terra in tutte le sfumature del verde.

Video-testimonianze su Serra San Quirico

Serra San Quirico
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Serra San Quirico - Intervista a Otello
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Serra San Quirico - Intervista a Dino
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icon Download della scheda informativa su Serra San Quirico (120.72 kB)
Nella scheda (in formato PDF e redatta da Cantar Lontano Turismo) troverete interessantissime informazioni su Serra San Quirico, complete di cenni storici, elenco di strutture ricettive e note sulla gastronomia locale con la ricetta di un gustoso piatto tipico: i calcioni.
Ultimo aggiornamento ( lunedì 14 giugno 2010 )
 

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